FROM LONDON WITH LOVE

Il sito offre itinerari personalizzati e standard per scoprire Londra; vengono offerti tour guidati della città e consulenze personalizzate.

Una mamma per amica ... in trasferta a Londra

Ci avevo ormai rinunciato ... Troppi anni trascorsi a chiederle inutilmente di venire a Londra con me.. Anche quando avevo casa, quando a week-end alterni mi portavo i miei figli, quando potevo dire a voce alta che Londra era CASA MIA ...

E poi, un po' per gioco, un po' sul serio ho lanciato l'evento delle giornate a Londra; più come sfida personale che per altro, ho ideato il programma e proposto ad amici e conoscenti. Il gruppo ha preso forma e numero (e che numero!!!), e di mia iniziativa l'ho iscritta. Le ho fatto un regalo nemmeno troppo gradito inizialmente... 

Il 26 si avvicinava e fervevano i preparativi, e poi, pronti, partenza e viaaa...

Londra le è piaciuta moltissimo, e il VIAGGIO anche. Per me è stata una sensazione unica ed indescrivibile averla al mio fianco in quella che considero LA MIA CITTA', LA MIA CASA, è stato troppo emozionante farle vedere i miei posti e conoscere i miei amici. Non avrei voluto che la giornata terminasse.

Perché alla fine Londra è sempre Londra e La mamma è pur sempre la mamma, e la loro combinata si è rivelata assolutamente UNICA e IRRIPETIBILE ...

(alla fine ... buoni anche i tortelli!!!)

(alla fine ... buoni anche i tortelli!!!)

Ryanair, EasyJet o British Airways?! Come volare a Londra ...

L'acquisto del biglietto aereo aereo rappresenta il primo passo verso la partenza.

Ci si mette online, preferibilmente con un'applicazione come Skyscanner  alla ricerca della giusta combinazione oraria e tariffaria, non sempre possibile da scovare, soprattutto in periodi di alta stagione come Dicembre e Maggio.

Ogni compagnia aerea, al di là della comodità della seduta, dello snack e della bibita gratuita forniti a bordo, e della tolleranza sul centimetro in più del bagaglio a mano (o a stiva), dettagli che presentano uno score positivo se si considera British Airways, uno score intermedio (tolleranza bagaglio sì, snack gratuito no) su Easyjet, e uno score piuttosto negativo se si viaggia Ryanair, (tutti elementi evidenti, ma TRASCURABILI se si pensa alle sole due ore di viaggio), presenta delle caratteristiche importanti legate agli aeroporti di atterraggio e alla loro distanza dal centro.

Assumiamo che Bologna sia l'aeroporto di partenza...

  • British Airways atterrerà dunque a Heathrow. A Heathrow, ove le dimensioni dell'aeroporto sono enormi, i controlli sono veloci e snelli e in 10 minuti si è fuori dall'aeroporto. Dal di qui, scendendo con l'ascensore o scale mobili si arriva alla porta della metropolitana: Piccadilly Line, fermata Heathrow Terminal 5/4/3/2. Si acquista dalla macchinetta il biglietto (che poi varrà tutto il giorno per gli spostamenti e in 45 minuti circa si raggiunge il centro di Londra.
  • Easyjet atterra invece a Gatwick. L'aeroporto è grande (anche se non paragonabile a Heathrow), non velocissime le pratiche legate ai controlli (ma meglio di Stansted), e una volta fuori ci si trova a scegliere tra il Gatwick Express, il treno, abbastanza costoso, che in soli 25 minuti conduce al centro di Londra, oppure si attende il treno standard che passa dalla stazione di Gatwick e che in circa 50 minuti conduce a Londra Victoria. Il costo di quest'ultimo è decisamente inferiore, circa 14£.
  • Ryanair atterra a Stansted. L'aeroporto è di dimensioni ridotte ma i controlli richiedono generalmente moltissimo tempo. Una volta fuori, per raggiungere il centro, ci sono varie opzioni. 

    Premetto che, il conosciuto Stansted Express, ovvero il treno che corre dal binario dell'aeroporto fino a Liverpool Str., con possibilità di fermata intermedia a Tottenham Hale, (sulla linea azzurra Victoria Line), è certamente il modo più veloce per raggiungere il centro. Impiega circa 30/35 minuti e parte ogni 15. Il costo del biglietto di solo andata è di 19£ (22 €), quello di a/r è di 32£ (37€); esistono promozioni per chi viaggia in gruppo. Il biglietto è acquistabile presso l'aeroporto, ma anche, se siete di corsa, all'interno del treno presso un funzionario che, state tranquilli, arriverà. I treni più nuovi dispongono di wi-fi, che non è male, e il viaggio è confortevole anche se, al di fuori di campi sterminatamente estesi e di qualche gregge di pecore al pascolo, vedrete ben poco.

    Uscendo dall'aeroporto e dirigendosi a destra si arriva presso una platform dalla quale partono bus di varie compagnie tutte dirette al centro. Quasi impossibile non trovarne una ferma che attende, sia essa National Express o Citylink o altre...

    La cosa positiva è il costo: 8£ per gli adulti, 4£ per il biglietto ridotto. Addirittura pochi sanno che, se invece di dirigersi nella più centrale Liverpool Str., o Victoria, si fa capolinea a Stratford, il biglietto è ancora più economico, 6£, l'autobus meno affollato (poiché pochi ne conoscono l'ubicazione) e il tempo di viaggio decisamente ridotto, 50 minuti circa (quindi non molto diverso dalla percorrenza in treno) rispetto ai 70 minuti necessari per il centro. Inoltre, STRATFORD è un punto di partenza ottimale per il vostro viaggio alla scoperta della capitale per due principali ragioni. Essa si trova su due linee della metropolitana, Jubilee, di cui è capolinea, e Central, e sulla DLR, di cui è capolinea; tutto ciò la rende ottimale per l'acquisto dei vostri biglietti giornalieri e per pianificare un itinerario comodo e capillare. In aggiunta a questo, è proprio a Stratford che si trova Westfield (2), lo shopping centrepiù grande di Londra, dove, a parte lo shopping, potrete anche trovare un pasto che accontenti le vostre aspettative (al piano terra c'è un food corner di fast food molto ben fornito - al secondo e terzo piano numerosissimi ristoranti) e quindi partire per il centro soddisfatti e pronti.

    Il viaggio con l'autobus, sia esso verso Liverpool, Victoria o Stratford è piacevole perché, dopo un tratto in motorway, entrerete nella città partendo dalle periferie etniche e profumate, e piano piano arriverete al centro, passando di fianco a landmarks, edifici e piazze caratteristiche. Gli autobus più moderni inoltre sono dotati di wi-fi.

Frequentare l'Università a Londra?! Ecco le date degli OPEN DAYS

                   London Universities

                   London Universities

Qui di seguito troverete elencate alcune delle più prestigiose Università di Londra con a fianco le date dei relativi OPEN DAYS.

Nella società contemporanea è sempre più importante costruirsi un profilo professionale ad alto livello e scegliere un ambiente accademico che si trovi all'interno del rana delle migliori università mondiali. Questo è la fonte 2016 del rank mondiale 

Cliccando sulle Università qui di seguito si aprirà la pagina dell'OPEN DAY di ogni Università alla quale potete gratuitamente iscrivervi per poi andarla a visitare.

Goldsmiths University London 2 Dicembre

UAL London University of Fashion and Art 2 Dicembre 12 Dicembre

London Metropolitan University 3 Dicembre 2016

Pearson College London 3 Dicembre 2016

Imperial College London 5 Dicembre 2016

University of East London 25 Gennaio 2017

City University of London 15 Febbraio 2017

University of Westminster 18 marzo 2017

Brunel University London 24 Maggio 2017

 

Gli Errori più comuni che gli italiani commettono in inglese

Imparare una nuova lingua non è mai semplice, soprattutto all’inizio. I motivi di questa difficoltà possono essere diversi, e riguardano anche le apparenti somiglianze (tra la lingua madre e quella che vogliamo imparare) nei costrutti e nelle parole, portandoci all’errore.

Quando la lingua da imparare è l’inglese, quali sono gli errori più comuni che commettiamo noi italiani?

- E il soggetto dove lo metto??!! È risaputo: citato una prima volta il soggetto, nelle frasi successive gli italiani tendono a ometterlo. Si tratta di un’usanza nel parlato e nello scritto che serve per non essere ripetitivi. In inglese, però, la regola vuole che il soggetto sia presente nella frase. Quindi, non si potrà mai dire per esempio “is hot”, ma sempre “it is hot.” 

-Aggettivo e Nome: What a Mess!! In italiano, tendenzialmente, l’aggettivo segue subito il nome. Per esempio: “Andrea ha una macchina gialla” e non “Andrea ha una gialla macchina”. In inglese, però, avviene sempre il contrario. Non si dirà “Andrea has a car yellow.” La forma corretta è: “Andrea has a yellow car.”

-Falsi Amici: Sono tra gli errori più temuti. In sostanza, i “false friends” sono parole della lingua inglese molto simili a parole italiane, ma dal significato completamente diverso. Per esempio: il verbo “to pretend” non significa pretendere, ma “fingere”; la parola “library” non significa libreria, ma “biblioteca”; l’aggettivo “cold” non significa caldo, bensì l’esatto contrario (freddo).  Sono una lista di parole che si imparano con la pratica, quindi non preoccuparti.

- Articolo o non Articolo: questo è il problema!! Visto che noi italiani siamo soliti usare dappertutto gli articoli, all’inizio è normale abbondare con l’articolo determinativo “the” anche quando non serve. Sembra quasi naturale tradurre “le persone amano l’arte” con “the people love art”. Ma non è necessario. Gli inglesi dicono semplicemente “people love art”.

-E la S della terza persona singolare??? Abituati al fatto che la grammatica inglese, almeno per quanto riguarda la coniugazione dei verbi non presenta sorprese spiacevoli, tutti gli studenti alle prese con i soggetti HE- SHE - IT al present simple dimenticheranno sicuramente la S ...

Westfield London Ice Rink (post in ENGLISH, B1/B2)

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Shoppers can combine their Christmas gift buying with a skate on the real ice rink in the airy atrium of Westfield London. Make a day of it at the city's largest indoor shopping mall which gets all sparkly and festive under the fairy lights at this time of year. With capacity for 150 skaters and timed entry, the 500 square-metre rink is well run with marshals and a live DJ from Thursday to Sunday each week. There's live music performances on the Westfield Presents stage located on the ice rink and fun penguin and seal skating aids available to hire so children as young as 3 can join in the fun. Special events including the shopping weekend and the Christmas School Choir competitions taking place throughout December are further reasons to visit Westfield. And, along with the skating rink, shops and restaurants, Westfield also has Santa's Grotto which this year has a DreamWorks theme, taking visitors through fun, interactive and personalised activities on their adventure to Santa. BOOKING: Pre-booking your tickets online is highly recommended - not only to avoid queuing but also to ensure you get to skate, and get the discounted rate.

ADDRESS Westfield London - Shepherd's BushAriel Way, Hammersmith and Fulham, Shepherd\'s Bush, London W12 7DS

TELEPHONE 0844 844 0444 

TWITTER @westfieldlondon

DATES: 24th November 2016 to 8th January 2017

OPENING TIMES Mon to Sat (excl Christmas Eve) 10am-9pm, Sun 10am-6pm, Christmas Eve 10am-6pm, Christmas Day CLOSED

PRICES £14 (Adult peak), £10.50 (Adult off peak), £8.50 (Children 4-12), £39 (Family peak), £31.50 (Family off peak)

SITE http://www.westfield-uk.com

 

NEW ENGLISH COURSES. New joint venture for FROM LONDON WITH LOVE

E' con grande orgoglio che Vi informo che da pochissimo tempo FROM LONDON WITH LOVE collabora con la prestigiosissima scuola londinese INTERNATIONAL HOUSE, collocata in centro a Covent Garden.

Si tratta di una struttura grande e ben radicata, con docenti dalla grande esperienza e altamente qualificati, che offre molteplici corsi di Lingua specifica, preparazione IELTS, business English ed altri, in ambienti comodi e confortevoli.

Le classi all’International House London hanno dimensioni ridotte, tra i 12 e 14 studenti per gruppo. I corsi di lingua sono pratici e interattivi, per offrirti tantissime opportunità di esercitare il tuo inglese. I docenti forniranno attività utili per esercitarti sia in classe che fuori e mettere alla prova le tue conoscenze dell’inglese in situazioni di vita quotidiana.   Inoltre la collaborazione con INTERNATIONAL HOUSE fornisce appartamenti in residence studenteschi vicini alle aule scolastiche.

er INFO relative a corsi e sistemazione in RESIDENCE contattami al: fromlondonwithlove.org@gmail.com, o compilando il FORM alla pagina REGISTRATI del sito fromlondonwithlove.org.

Per tutto il mese di Novembre e Dicembre, chiunque voglia acquistare un prodotto di International House, attraverso FROM LONDON WITH LOVE, riceverà uno sconto del 10%.

Wembley Stadium

Alto 133 metri e lungo 315, ha modificato sensibilmente la skyline di Londra ma la sua funzione non è solo estetica: deve sorreggere la copertura dello stadio. Il nuovo stadio di Wembley è un impianto sportivo, sito nell'omonimo sobborgo di Londra, che sostituisce il vecchio Wembley Stadium, demolito nel 2003.  È pensato come un unico, grande catino, capace di ospitare 90.000 spettatori tutti con posto a sedere, secondo stadio per capienza in tutta Europa dopo il Camp Nou di Barcellona.

A rappresentare il nuovo Wembley in tutto il mondo è indubbiamente l'arco d'acciaio costruito sopra la North Stand, la tribuna principale.  Lo stadio è stato sede della finale di Champions League nel 2010-2011 vinta dal Barcellona (3-1 contro il Manchester United) Il nuovo Wembley ha ospitato nuovamente la finale di Champions League nel 2012-2013.

A day with Antonia Sparano Geiser. Ritratto dei migranti Italoamericani

 

 

 

 A Day With Antonia Sparano Geiser

Interview with Italian American“Second Generation Migrant writer”

By: Michela Valmori

Antonia Sparano was born in the United States in Kingston, New York, however her mother, Maria Marzia Maiello was born in Italy, in 1920. She was raised in the small Italian town of San Nicola La Strada, 20 miles north from Naples. At the age of ten Maria fled her native Italy, with her mother, Vincenza and brothers, Francesco and Domenico to spare, as she said, her kids from the “rising tide of fascism” in 1930. They left everything and everyone they had behind, to find freedom, work and eventual comfort in the United States. Those were the Great Depression years in America. They reunited with Maria’s father who had already made the move almost eleven years before. Here started the story of her family migration…

A story that was common to more than 4,000,000 Italians who left their country for the “promised land” between 1880 and 1924 in search of a new life and new opportunities. Some of them worked hard and reached their goal, some just tried but soon got disillusioned and went back to Italy, some others unfortunately managed to bring to the USA the worst we had in Italy, and that’s how they made fortune. As a matter of facts, around Italian immigration and the figure of the Italian immigrant we find the rise of common places and stereotypes that as it always happens, tended to generalize concepts, but, if on one hand the concepts to oversimplify were funny and innocent ones, like saying that all Italians drink Espresso and eat pizza, others were likely to depict the worst side of the Italians, inexorably linking the image of Italy to the idea of mafia, criminality and fascism.

The label that was soon generated has been worn for long time, and made Italians feel different and “unrelated” to the surrounding universe. All immigrants had to face the experience of feeling suspended between two worlds, being at a certain point too far from the their own country, but still too distant from the arrival one: they felt like not being Italians anymore, but not being Americans yet. This feeling of “suspended identity” gave birth to some of the masterpieces of Italian American literature, ‘cause the writing of the own experience was a kind of attempt of reconstructing the selves, it was the way of giving expression to the private sufferance and giving words to the inner displacement.

In October 1997, Antonia Sparano Geiser started to document her “oral family history”, her intention as stated by herself was “not to let my Mom’s stories be lost to time and to share them with the next generation of family who, not as fortunate as I didn’t hear them first hand from my grandmother or her mother”.

…Eating brunch I started asking…

Q.: When did your family move to United States?

A.: My mother Maria Marzia Maiello, aged ten, moved to Northern America with her mother in December 1930 with her brothers, but her father had already settled there since 1920. They left Naples on the 29th November 1930 onboard of “Vapore di Bandiera Italiana Roma”, through Gibilterra and reaching American coasts after nine days. The third class ticket cost 2,250 lire each, plus 15 lire harbour tax and 360 lire emigration tax, spending a total of 9,143 lire. They arrived in New York harbour on December 8, 1930. They saw the Statue Liberty from the ship and they knew that it was the symbol of their freedom. 

My father Tony was born in America, but spent much of his youth in Italy. His father, an importer of wine and other items, travelled every few years with his whole family between Italy and America. Dad grew up in the town of San Benedetto, which is so close to Caserta, and my mother’s birthplace Santa Nicola.

Q.: How was the first impact at the “New Land” for your

mother, her brothers and your grandmother?

A.: My mum remembered that they had to go through Ellis Island immigration and that took a lot of time. They were tired and had to wait in a big room for the arrival of my grandfather Giulio. They were happy to be introduced to their papa and felt a familiarity to him since they had grown with his brothers in Italy. It was night by the time they took a taxi to the apartment that Papa had rented and furnished for them in Brooklyn, at 146 20th Street, between Third and Fourth Avenues.

My mother remembered that Italy had been warm at the time of their leaving; New York was so cold! Francesco and Domenico, her brothers, were wearing short pants and they were all freezing, but reuniting with their papa was a huge and very humbling experience for them all. They had been very happy in Italy; they truly didn’t want to leave their homeland. Grandma certainly didn’t want to leave her widowed mother and her work in her store. But, they came with hope and a promise of better times for all of them.

Q.: So, did your parents meet in Italy, in Santa Nicola?

A.: No! They met here in Brooklyn.

Q.: Why did they escape from Italy?

A.: My family was escaping an oncoming dictatorship with Mussolini. My grandmother Vincenza simply stated she “didn’t want her two sons to get involved in what she saw was a coming war”.

Oddly enough her two sons did get involved in war world II but, served proudly as United States citizens against the very powers that they ran away from Italy, with their mother as young teenagers.

Q.: How was life when your family arrived in America?

A.: It was in the midst of the Great Depression. There was much poverty here in the States. The Stock Market had crashed a year before, in 1929, and my grandfather was out of work on disability due to an accident he had at work. So, whatever money or treasures my grandmother had brought with them from Italy were soon again.

Q.: What were the biggest difficulties they had to face?

A.: The biggest difficulty they had, after arriving here, was the fact that there was no money once their treasures and savings were gone. They all pooled their money to purchase whatever they might need. My grandmother had owned and run a grocery store in San Nicola, the poverty they were subjected to here in New York was humiliating and very humbling to her.

She came from a very well respected family. Her brother owned and ran the bakery and bread store. Her father was like a town elder, dignified and greatly respected in San Nicola.

But, as the poverty continued with the Depression the children and also 

 

my grandmother began to think they had made a mistake in coming to America. They had such a loving and extended family in San Nicola, they really had no one here in America. 

Q.: Where and how did your family live? 

A.: They came to Brooklyn and lived in an Italian neighborhood, and there they did not experience much prejudice. Soon enough my grandmother impressed a shop owner with her sewing skills and he set her up with a shop sewing machine in her apartment for her to work on. 

Francesco, the oldest child, went out to work shining shoes, Domenico worked in a store and Maria, my mother would work cleaning off strings from the newly sewn clothes in a factory sweat shop. 

Q.: Did they have enough money to live? 

A.: Salaries were very low and sometimes they ran out of money; when they were short and needed foodstuffs, they said the Jewish lady that owned the food store would let them buy on credit. They always praised that Jewish lady and always paid their bills once the money came in. 

Q.: Those were years in which a lot of Italians moved to America in search of a new life. Do you think that behind your family “memoir” we can meet some constants? 

A.: There are always similarities in the stories of immigrants. Constants, being many things. Some immigrants were soldiers of fortune, others, seeking religious freedom, or simply seeking adventure. 

I have great respect for my ancestors, who faced diversity and survived despite the circumstances. They arrived from Italy with dignity and their indomitable spirits. With strong work, ethic, intelligence and perseverance they became proud American citizens. 

They brought their stories and shared them to keep the memory of Italy alive in their hearts, repeating them lovingly and always with laughter and tears. 

Q.: How was the feeling of Americans towards Italian

immgrants? 

A.: Italians occupied at that time the lowest step of society. When they built the Erie Canal in upstate New York, the Italian immigrants were paid less than the African Americans. Italians had to work hard to gain trust, because a lot of Italians were behaving badly, committing crimes and being linked with the Black-hand. So, being a honest Italian was made difficult but they worked hard and persevered to gain the respect of the Americans. 

Q.: How did you get to the idea of documenting your family’s experience? 

A.: I simply didn’t want the stories I heard as a child to be lost to the next generation. I had no idea of what I was getting into at the time. I had purchased a computer from a friend and typed up a little memory of my mother from Italy. When I brought it to her I thought she would be pleased... she read it, slammed it on the dining room table and commented, “Do you think my life is only one page?” “Oh, no”, I thought, “here we go” and that became nine months of working on a manuscript. 

Bella Mamma had a wonderful memory; I ended up with a 200 page manuscript and a mother insisting that we publish the “book”! That year was truly the best year of my life. 

Michela Valmori was born in Forli’, Italy, in 1976 and after a Bachelor’s in English Language, and multiple Master’s in teaching Italian to non-Italian students, and teaching English to non English-speaking students, is now a PhD researcher at the University in Bologna, Italy, where she teaches English language and literature in a local high school. Her PhD project covers “Italian American migrant literature and cinematography”, and the way in which both the media portrayed Italian immigrants on the American soil.

"NOTTING HILL", i luoghi magici delle scene più belle

Il Film Notting Hill, con Hugh Grant e Julia Roberts, è stato girato a Londra, nel quartiere di NOTTING HILL nel 1999. Sono passati ben più di 10 anni, alcune cose sono cambiate, ma le location principali del film Notting Hill sono facilissime da ritrovare a Londra!

La casa dal “portone blu”, l’appartamento di William Thacker, lo squattrinato libraio interpretato da Hugh Grant, esiste davvero e si trova a Notting Hill al 280 Westbourne Park Road, sull’angolo opposto al Coffee Republic di Portobello Road.

Il negozio di libri di William Thacker, The Travel Book Co. si trovava al 142 Portobello Road, dove oggi vi è il negozio “Notting Hill”.

La libreria di Hugh Grant, in realtà, ha preso spunto dal vero The Travel Bookshop che si trova a circa 200 metri a nord, al 13 di Blenheim Cresent.

Sempre a Notting Hill, esattamente al 91 Lansdowne Road, si trova la casa di Max e Bella, la coppia di amici dove viene festeggiato il compleanno della sorella del protagonista, Honey.

Il giardino privato nel quale Julia Roberts e Hugh Grant entrano di notte, scavalcando il cancello, è il Rosmead Gardens in Rosmead Road, a circa 300 metri a ovest di Portobello Road. Questo giardino è privato, dunque i passanti e turisti non possono accedere al suo interno.

Vi dirò di più... Ricordate Spike, il coinquilino di Hugh Grant nel film..??!! E' facilissimo incontrarlo a piedi per le vie di Londra, a me è capitato almeno tre volte di vederlo!!!

Remember, Remember the 5th of November: GUY FAWKES

Domani sera a Londra sarà Bonfire Night...

The Gunpowder plot. La ricorrenza di Bonfire Night, anche chiamata Guy Fawkes Night, viene celebrata ogni anno la notte del 5 novembre. I festeggiamenti hanno preso origine da un fatto storico accaduto a Londra nel 1605. A quel tempo era sovrano d'Inghilterra Giacomo I (James I), re protestante, che si era attirato le ostilità dei cattolici per alcune sue decisioni anticattoliche (tra queste l'ordine di espulsione dall'Inghilterra dei Gesuiti). Un gruppo di cospiratori cattolici decise di far saltare in aria il Parlamento (all'epoca era alquanto diverso dall'attuale) il 6 novembre, giorno dell'apertura dell'anno parlamentare, per uccidere il re. 36 barili di polvere da sparo vennero nascosti nei sotterranei del Parlamento, e la notte del 5 novembre tutto era pronto per l'attentato. 

Guy Fawkes. Grazie a una lettera anonima il sovrano venne a conoscenza del complotto e ordinò alle sue guardie di setacciare il Parlamento per scoprire i cospiratori. Le guardie trovarono uno dei ribelli, Guy Fawkes, che aveva il compito di accendere la miccia per far partire l'esplosione. Fu arrestato poco prima che riuscisse ad accendere il fuoco. 

The conspirators. Oltre a Guy Fawkes furono arrestati anche Robert Catesby, mente del gruppo, e altri cospiratori. Alcuni vennero giustiziati subito dopo la cattura, altri, tra cui Guy Fawkes, vennero imprigionati nella Torre di Londra e uccisi due mesi più tardi. Il re ordinò ai suoi sudditi di non dimenticare la Congiura delle Polveri (Gunpowder plot) e di ringraziare Dio ogni anno il 5 novembre perché l'esito della cospirazione non fu quello voluto dai ribelli. Le persone, allora, prepararono un fantoccio (per rappresentare Guy Fawkes) e lo posero sopra un grande falò (bonfire). 

Bonfires. Oggi la ricorrenza non ha più alcun significato politico-religioso ed è diventata un'occasione per fare festa. Nei parchi di paesi e città viene allestito un falò e viene posto sopra di esso un fantoccio chiamato guy (oltre ad essere il nome proprio di Guy Fawkes, guy significa anche "tizio", per cui A penny for the guy significa sia "un penny per Guy" che "un penny per il tizio"). 

Le persone si radunano nelle piazze e possono assistere a bellissimi spettacoli pirotecnici con fuochi d'artificio di ogni genere. Cibi tipici per questa ricorrenza sono gli hot dog e le mele caramellate (toffee apples). Nei giorni precedenti la festa, i bambini fanno un guy e si fermano sulle strade o vanno di casa in casa chiedendo A penny for the guy: lo scopo è quello di raccogliere un po' di soldi per l'acquisto di fuochi d'artificio. Data la loro pericolosità, i fuochi d'artificio non vengono venduti ai bambini e anche la vendita gli adulti è strettamente controllata.

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